Il diplomatico, nonostante i ripetuti inviti delle autorità di Ottawa, continuava a riscuotere l’imposta del 2% in violazione delle leggi locali e di quelle internazionali. E mentre anche Svezia, Germania e Svizzera stanno attivando indagini, in Italia (dove pure gli eritrei continuano a pagare, come ha denunciato Popoli) le autorità non si muovono.