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Sapori&Saperi Anna Casella Antropologa
 
Notizie trovate:69
 
Brescia, riflessioni sotto la gru
Si ha un senso di vertigine passando nei pressi di San Faustino e osservando, dal basso, i quattro immigrati che ancora resistono sulla sommità della gru (...)
 
Aringa, il pesce che arricchì i nordici
Certo l’aringa non ha mai goduto di buona fama. Evoca penuria, quaresime lunghe come anni, pranzi dei poveri che, con l’aroma intenso dell’affumicatura, cercavano di nobilitare le fette di polenta di cui dovevano saziarsi. 
 
Lapponi, 500 modi di dire «renna»
Nel 1799 un giovane italiano, Giuseppe Acerbi, si avventurava nell’Europa artica. Percorrendo quello «spazio vuoto» descritto con sgomento anche da Vittorio Alfieri tempo prima, egli si spinse fino a Capo Nord, incontrando «finnesi» e lapponi.
 
Mela, dal mito alla cucina
Non era certo cominciata bene. Bastò l’invito a cogliere la mela della conoscenza (anche se nella Bibbia si parla di frutto e non di mela), perché Eva, perdendo il paradiso, desse inizio alla storia umana. 
 
La «ricca» noce degli aborigeni
Com’era il mondo all’inizio della sua storia? O meglio, come era nel tempo del sogno, quando tutto venne creato? Allora gli antenati passarono cantando di luogo in luogo e fecero sorgere piante, animali, uccelli, stagni, pianure e montagne.
 
Tempura, l’arte del friggere
Il segreto della frittura? È la sorpresa», spiegava Anthelme Brillat-Savarin, in quella straordinaria enciclopedia dei piaceri che è la Fisiologia del gusto (pubblicata per la prima volta nel 1825 e ristampata da Seb27, Torino 2002).
 
Ulivo, dono degli dei al Mediterraneo
Talete, il sapiente cui si fa risalire l’origine della filosofia, era certamente uno spirito contemplativo, ma non al punto da non prestare attenzione a quanto accadeva intorno a lui. Viaggiatore, grande osservatore del cielo e altrettanto esperto del commercio, prevedendo un abbondante raccolto di olive, ne fece incetta, ricavando poi ingenti guadagni dalla vendita.
 
L’islam senegalese che ama le arachidi
«Non si può stare sulla terra senza lavorare e non si può sperare nell’Aldilà senza adorare il Signore»: così, cheik Ahmadou Bamba, che i wolof senegalesi chiamano semplicemente Serigne Touba, invitava gli adepti al lavoro, alla carità vicendevole e alla fede in Allah.

 
L’Andalusia araba rivive nei gurullos
«L’antico regno di Granada, dove noi ci stavamo dirigendo, è una delle regioni più montagnose di Spagna. Ampie sierras, sprovviste di alberi e abbellite di granito e di marmo di diverso colore, elevano le loro creste bruciate dal sole fino all’azzurro intenso dei cieli, mentre nelle loro scabrose profondità si trovano fertili valli intensamente verdi, nelle quali il terreno sterile e il giardino lottano con coraggio per il dominio. Fino alla roccia sbocciano il fico, il melarancio e il limone e fiorisce la rosa e il mirto».
 
Romania, a Natale involtini «turchi»
La storia in cucina riserva sorprese. Così può accadere che il piatto natalizio della Romania sia un’eredità del mondo levantino, diffusa nei secoli dall’impero ottomano. Sarmale (o sarma) sono gli involtini di carne, riso, spezie e verdure avvolti in foglie di vite o di cavolo.
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